Per la prima volta nella storia, una grande cometa
si e' resa visibile per un lungo periodo di tempo contemporaneamente alla
disponibilita', da parte dei non professionisti, di strumenti assai raffinati:
mi riferisco in particolare alle camere CCD.
In questa sezione voglio descrivere brevemente
alcuni risultati ottenuti attraverso le immagini da me realizzate, riguardanti
i gusci di polveri o "shell".
Chiunque abbia osservato la cometa attraverso
un telescopio sara' rimasto colpito dalla struttura particolare delle regioni
vicine al nucleo, presente in quasi tutte le grandi comete del passato.
Praticamente, erano visibili una serie di gusci di polveri , animati
da un moto di espansione, chiaramente avvertibile nel corso di osservazioni
successive distanziate di un paio d'ore. Essi non erano altro che il risultato
prodotto da un getto particolarmente attivo, il quale ha generato,
tutt'intorno al nucleo, una strana figura di spirale; le parti piu' luminose
di questa spirale erano appunto i gusci. In realta' la situazione era molto
piu' complicata, dal momento altri getti lasciavano a loro volta delle
tracce, ma le mie immagini evidenziano praticamente le strutture principali.
Il periodo di rotazione del nucleo e' di circa 11.5 ore, e una nuova
shell veniva prodotta nello stesso tempo.
Accurate campagne osservative condotte a Pic
du Midi e alle Canarie hanno permesso di documentare mirabilmente
tutti questi fenomeni, in particolare si e' potuta stimare la velocita'
proiettata con cui si espandevano le shell. Potendo ottenere buone immagini,
ho tentato di eseguire misure analoghe, lavorando sulle riprese
CCD ottenute a distanza di poche ore. Sebbene, infatti, a distanza di un'ora
il moto delle onde fosse gia' apprezzabile, la corta focale del mio telescopio
mi ha fatto preferire riprese separate da circa 8 ore. Poiche' nella seconda
decade di marzo la cometa era osservabile sia all'alba che al tramonto,
ho programmato le osservazioni approfittando di questo fatto, che mi ha
permesso di prendere immagini separate opportunamente nel tempo. Quando
cio' non e' stato possibile, sono state ottenute immagini utili nel corso
della stessa seduta.
L'alta risoluzione, derivante dall'impiego di
una camera CCD SBIG ST-7 dotata di sensore con pixel da 9x9 micron,
ha permesso di conservare un elevato grado di dettaglio, opportunamente
sfruttato nella successiva fase di image processing. La scala dell'immagine
e' risultata essere di 2.48"/pixel. Il tempo di posa e' stato scelto
in modo da evitare la saturazione della regione circostante il nucleo,
dove bisognava evidenziare le strutture. Poiche' le shell avevano una luminosita'
decrescente all'aumentare della distanza dal nucleo, per osservare i gusci
meno recenti bisognava allungare opportunamente il tempo di integrazione.
Sono state pertanto realizzate immagini tra loro diverse, per una completa
documentazione del fenomeno. A partire dalla seconda decade di marzo, le
shell sono risultate assai evidenti gia' sulle immagini grezze, mentre
l'elaborazione delle stesse era suggerita dalla possibilita' di estrarre
tutte le informazioni contenute nelle riprese. Si e' utilizzato in particolare
l'algoritmo di Larson-Sekanina, onde evidenziare eventuali getti,
puntualmente presenti in buona parte delle immagini raccolte (Si veda questa
immagine
del 26 marzo). La piu' tradizionale maschera sfocata ha permesso un ottimo
compromesso tra il lato estetico e quello scientifico. Uno sguardo ai risultati
presentati qui permette di avere un'idea sul
lavoro complessivamente svolto.
Sono state ottenute circa 500 immagini nel
periodo tra il 2 febbraio e il 3 maggio; praticamente, sono stati sfruttati
quasi tutti giorni che presentavano condizioni meteorologiche favorevoli.
Il 9 marzo, inoltre, si registrava quella che la Nasa confermava
essere la prima ripresa al mondo della cometa ottenuta nel cielo serale.
Sono state ottenute anche alcune interessanti
immagini impiegando opportunamente un filtro polarizzatore, come
questa.
Dati significativi sono venuti dallo studio della
propagazione delle shell: e' stata infatti calcolata la velocita' proiettata
di espansione rispetto alla direzione cometa sole, risultata essere, utilizzando
alcune immagini ottenute tra il 20 e il 21 marzo, di:
AP 180°: VI = (406 ± 38) m/s VII = (434 ± 38) m/s AP 225°: VI = (413 ± 25) m/s VII = (458 ± 25) m/s AP 270°: VI = (493 ± 38) m/s VII = (511 ± 38) m/s Periodo di rotazione: (11.6 ± 1.8)ore
L'analisi preliminare delle immagini consente di osservare che la struttura a shell ha subito un "degradamento" a partire dalla fine di aprile, quando i gusci hanno cominciato a mostrare un aspetto piu' complesso. Si confrontino le immagini del 3 maggio, 24 aprile, e 19 aprile. Per una completa documentazione dell'attivita' delle zone circumnucleari, si veda questa immagine, che riassume due mesi di osservazione, dal 3 marzo al 3 maggio. Per i dettagli si veda la pagina principale (home).
Per concludere, aver potuto lavorare su
immagini riprese con i propri strumenti, ottenendo risultati di rilievo
e' stata un'esperienza assai stimolante e positiva.